Ok...ora lo so. Penserete alle lettere di grandi scrittori. Ce ne sono di celebri ed importanti. Ma io pur avendo un grande rispetto per la cultura, la letteratura e la storia in genere (essendone anche un appassionato), in questo blog voglio parlare e ricordarvi altre forme di arte e di cultura. Quella spontanea e diretta che, anche se può sembrarvi esagerato, solo un genio del campo può creare. Come far ridere e fare qualcosa di nuovo entrando nella storia al tempo stesso.
Questo totem della commedia e della parodia, che risponde al nome di Totò, si è cimentato nel corso della sua carriera in vari tipi di lettere, supportato anche dal grande Peppino De Filippo.
Come ad esempio la classica lettera dettata da un analfabeta allo scrivano (era frequente agli inizi del 900):
da Miseria e Nobiltà - 1954
Oppure una lettera minatoria per chiedere un riscatto, nei panni di impacciato rapitore:
da Totò, Peppino e i fuorilegge - 1956
Anche se la standing ovation nel campo va sicuramente tributata alla LETTERA per eccellenza.....quella dei fratelli Caponi:
da Totò, Peppino e la malafemmina - 1956
Lettera poi ripresa quasi trent'anni dopo (alla loro maniera ovviamente e con oggetto e soggetto diversi) da altri due artisti che non hanno bisogno di presentazioni, Massimo Troisi e Roberto Benigni:
da Non ci resta che piangere - 1984
Non c'è altro da aggiungere, se non GRAZIE.
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